Un paguro, il mal d’Africa e una nuova, propulsiva, forza creatrice! – Capitolo 1

4 STATI, DUE CONTINENTI E DUE ANIME DIVERSE ALLA RICERCA DI SE STESSE

Il 10 maggio del 2013 un minuscolo uovo esce dalla minuscola sacca della mamma pagura e comincia a muovere i primi passi (o le prime codate, se così si può dire) in forma larvale, in una comoda e riparata pozza di bassa marea dell’immenso Oceano Indiano…

Contemporaneamente, un po’ più a nord, la sottoscritta riceve l’email che aspettava con impazienza da tempo: “Assegnazione del viaggio Mal D’Africa Discovery in Zambia, Malawi e Mozambico”!

Il volantino creato per pubblicizzare il viaggio

Il volantino che pubblicai ovunque per cercare compagni di viaggio appassionati ed avventurosi!

Chissà se una minuscola larva di paguro mozambicano riesce a provare emozioni…mi piace pensare che le provi…perché dev’essere bello svegliarsi per la prima volta e trovarsi davanti l’Oceano Indiano, le palme, e tantissime cose e case curiose da esplorare! Ricci, molluschi, crostacei di ogni genere (ma “mamma mi ci tiene lontana perché dice che sono cannibali”!), e poi coralli di tutti i colori, e poi il cielo! E’ azzurrissimo di giorno e poi d’un tratto diventa rosso e poi nero, nero nerissimo con tanti piccoli punti luminosi sparsi a caso… ”Chissà se riuscirò mai a toccarli” …E poi l’acqua! A volte è fredda e a volte calda, può essere ferma o piena di correnti, è avvolgente e penetrante e con la sabbia fa dei giochi strepitosi! Il mondo, per una minuscola larva di paguro, dev’essere una continua meravigliosa scoperta!

Nell'Oceano Indiano, l'arcipelago delle Quirimbas riserva spiagge da sogno ancora inesplorate...

L’oceano indiano visto da una delle spiagge delle isole Quirimbas, a nord del Mozambico

E mentre la minuscola larva esplorava per la prima volta la piccola pozzanghera di Oceano Indiano diligentemente controllato da mamma pagura, io esploravo tra le pagine di libri, riviste e racconti di chi ci era stato prima di me, i luoghi che avrei visitato. Studiavo percorsi, itinerari, tracciavo idealmente le linee che avrei voluto percorrere sulla strada battuta africana. Già mi immaginavo seduta su uno sgabello a guardare il sole gigante tramontare dietro la savana, tra un elefante ed un’acacia…

Ho parlato a lungo con quelli che avrebbero potuto essere i miei compagni di viaggio ed ho studiato anche loro! Volevo che fosse un viaggio unico ed indimenticabile, in cui a forza di immergersi nella terra rossa, questa potesse come penetrare nei nostri organi e lasciare un segno indelebile nel cuore. Sarebbe stato un viaggio difficile e pieno di imprevisti, in cui la pazienza e lo spirito di adattamento avrebbero fatto la differenza. Proprio come per la piccola larva! Ma a noi in più serviva anche la collaborazione!

La larva si sa, deve diventare paguro, e il paguro deve imparare a fare tutto da solo, fidandosi raramente anche dei suoi stessi simili. E così forse a volte mi sento io, quando prendo le redini di un gruppo e lo porto in viaggio con me: sono in mezzo a tutti ed ho bisogno di tutti, ma basterebbe poco per essere improvvisamente “scannata” dai miei simili…Il paguro ha paura…e anche la coordinatrice ha paura…ma anche questo, credo, è scritto nell’ordine naturale delle cose…

Il mio viaggio è cominciato così, 3 mesi prima dell’effettiva partenza. Il gruppo si è lentamente formato, ho preso contatti e studiato ogni minimo dettaglio. Dentro me tanti subbugli proprio in quei giorni: problemi arcaici ormai, ma divenuti nuovi a causa di nuove terrificanti constatazioni…ed i medici che esitavano a dirmi che sì, potevo partire…Ho legato a questo viaggio tanti significati, e soprattutto tutta la mia speranza. Prima di partire, è inutile negarlo, non avrei avuto alcun motivo per tornare…era questo viaggio imminente che mi dava l’energia per ripartire ogni giorno. Ed era questo viaggio imminente l’unica cosa che dava un senso al mio errare…Come per la larva l’imminente trasformarsi in paguro…

Nello sperduto arcipelago delle Quirimbas, in Mozambico, si possono osservare meravigliosi tramonti!

Tramonto sull’Oceano Indiano

 

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